Note:
L’atmosfera “metafisica” in pittura implica l’ingrediente, il colore, l’affetto dell’angoscia, nella tavolozza. Non gridata come nell’espressionismo, ma sempre “sottile”. Angoscia, affetto filosofico per eccellenza: perché?
Dove la pittura la addomestica a ingrediente, brivido piacevole, per domare lo sguardo con l’immagine gettata in pasto, data a vedere, che ne è del nesso dell’angoscia con la verità?
Torino, centro, nel crepuscolo dell’alba. Cielo già chiaro, lampioni ancora accesi. Vastità di piazza Vittorio, vuota. I portici. Tra De Chirico e Magritte. Un sottile filo d’angoscia per con dire. Per quanto manichini assonnati, anziani incalliti, sciocchi adolescenti, qualcosa si dice, malgrado noi, persino a nostra insaputa, chissà…la città addormentata pian piano si sta svegliando. |