[Rilascio provvisorio, per gentile concessione di Buio Blue, in occasione di un post pubblicato per la proiezione di Alla Grecia, in Slovenia.] |
Buio Blue said: il colore con cui guardo ciò che mi circonda, dove oggi è diventato raro osservare più di qualche minuto una luce o una scintilla che servi a fare spazio per chi riuscisse a prenderselo. Il Rap è più di un sacco di cose da dire, ci vuole stile metodo e tanta dedizione per farlo come si deve, non basta ascoltarle leggerle e capirle certe cose, tante di quelle esperienze che facciamo nella vita ci posseggono e ci permettono solo di diventare ciò che siamo. Chi altera questo stato di cose finisce per essere qualcun’altro o nessuno e debole e non decide, la moda i media e la società commerciale più forti vinceranno per lui. Classe 85 super streetzla sempre in strada per conoscere tutto già dal pomeriggio presto quando sembra non esserci nessuno in città. L’attività di essere umano durava h24 e, come adesso, la ricerca di movimenti tra le diverse specie di uomini ha sempre mantenuto un evidente fermento frenetico. |
Tu Sei Una Bandiera \\ 013 | *fucked dropped version*
OR
Radio Damocle – official’ 010
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cranio scrive da marsiglia:nearness. c’è un bambino di appena diciotto mesi un mio omonimo francese, che piange, si dimena, spegne in crescendo l’attenzione che durante un’intera giornata lo stupore dell’intera esistenza gli dedica a ragione. Alexandre tra poco dorme e provo con i pezzi a palla nelle orecchie ad avventurarmi in una recensione. Cosa c’è? Punto di domanda pressochè inutile, perchè sò perfettamente cosa muove il sangue nell’ascoltare i brani di Buio Blue, album che mi si rivela, album verso il quale prego per non avere un’arma. “Dio mio dammi la pazienza, perchè dandomi la forza compirei una strage“. Pressapoco questa la frase che oggi Morgane, splendido esempio di giovane donna franco-vietanimita leggeva dalla bacheca del suo facebook francese domandandomi cosa fosse la strage alla quale la sua amica olandese tentava di rifugiare. Crunk music, go go, go. Carillon, carrilon, delicatezza e vento, sul molo di un porto verso il quale nessuno può approdare. Nessun faro, l’hip hop, si rivela una figura comunitaria, una scena alla quale appellarsi, brandello di insieme di persone alle quali fare richiamo. “Io posso esprimermi per dentogrammi” è degrignita ogni parola, è maturata nel lavoro, nel trasporto di pesi, nello smuovere le casse, nel maturare un salario, nello scanzare la perdita, nel poter in definitiva porre alla schiavitù un limite di coscienza che dice alla testa “ogni sforzo possibile è tramutato, ogni fatica perduta una rabbia armata”Repeat and go, une autre fois.Ed il singolo, nel suo singolare appello ad un anonimato collettivo, pericoloso, permanentemente attento “le rissa evitale e se non puoi evitarle nascondi…“, ogni forma di reazione l’educazione il senso civile, la forma del “bon vivre” non è che l’estremo ultimo tentativo di restare a questo mondo senza che la vita stessa possa essere messa in rischio, colpo ultimo, mano che si eleva, arnese contundente, minaccia, gruppo, insieme, c’è ancora vita dietro e dentro lo stomaco di esseri che in buona sostanza vivono trovando nello sguardo attento, ancora critico, perfettamente cosciente, assolutamente nitido, tutte le possibilità e ognuna delle motivazioni di uno scontro senza quartiere verso qualsiasi forma di finzione, dove la persona perde per programma e abitudine tutte le occasioni di essere il meglio e il peggio che può per come la realtà, quella vera richiede. E’ evidente che almeno 140 centilitri di vino intercorrono tra le mie dita e questa mitragliante messa insieme di lettere senza scuola, ma ciò è il risultato di un album, di una serie di intenzioni, di una adesione, forse meglio di una vicinanza (dio mio dolce parola), in cui i mezzi termini, lo stato culturale di una critica attenta e permalosa non restituiscono alcuno degli sforzi che Buio Blue (lo spazio del nero di una notte sconosciuta vissuta con timore) urla sudando, sotto preda di eccitanti necessari ad affrontare il silenzio movente di sagome che agitano il corpo alla luce di un faro che designa la sagoma tra le sagome, massa movente, corpo informe di corpi appassiti all’azione. Buio chiama alla violenza concreta, palese, sanguinosa. Cerca nell’adunanza del testo, nelle parole gridate un denominatore comune multiplo che possa, in concreto, accelerare la presenza da “uno” a più di uno, un insieme seppur minimo capace di assumere i rischi necessari. La notte buia mi accomuna e fuori dai gangheri e dalle discipline di ogni dottorando le parole di Buio sono là, orizzonte comune, poesia di traverso, spada di damocle, radio all’orecchio, salvo poi fare un balzo, inculare il pericolo, impugnare la spada e sconoscendo il futuro colpire alla cieca, cosciente che il più dei colpi saranno per coloro che allo sfregio in viso, alla lama al ventre, stupiti, grideranno in coro: “encore, encore, jamais vecu si bien la realitè” |
La Formula Anti – (Live Catania) \\ ‘010
AND AND AND
sms from buio blue:Mentre i nervi inceppano su scelte e sbagli la volontà di non spegnersi si avvia su beat\titi d’orgoglio che indicano una via scura ed insidiosa dove non è possibile guardare solo con gli occhi. |
Lo stesso stresso – WEB_WAV_WOW – ‘012
AND STOP, per adesso.
***Info, date, booking etc.
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