Disponibilità allo smarrimento [16’30”]

Note:

Torino, Piazza Castello, siamo venuti all’alba, in un’ora di silenzio, raccolta, propizia all’ascolto. Abbiamo portato vari materiali, un po’ a caso, non abbiamo un’idea precisa. Siamo disponibili all’ascolto.Dice Dario: “cosa siamo venuti a fare?”

Come a compiere un rito, pochi gesti brevi, sospesi, e tra quelli, brevi chiacchiere, interrotte, osservazioni sparse, spersi nella grande piazza, smarriti. Ogni situazione è nello stesso tempo croce e via, fallimento e possibilità. Disponibilità all’ascolto è disponibilità allo smarrimento.

Cosa siamo venuti a fare?

Siamo venuti a fare questo, tale e quale, così, fin nei particolari. Certo non lo sapevamo prima. Ascoltiamo quel che accade, come fossimo in ascolto della vibrazione cosmica fondamentale, debole traccia del big bang, salto dell’universo nell’esistenza. Suono della vastità senza confini solo udibile da un orecchio circonciso. Non puoi trattare i presupposti come gli oggetti che stanno nel mondo.

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