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Note:
Forse l’ultimo filosofo deve straparlare perché qualcuno arrivi a dire “capita anche a me”. Qualcuno davanti ad una fabbrica nello smisurato informe d’autostrade e supermercati sperso nel sublime tra banca e macello da solo a dire (ma il frastuono lo sovrasta) “il mondo è fuori dei suoi cardini, perché proprio io devo prendermene carico?”
Quel qualcuno è anche ogni uno. Solo.
Quel che invece rende comico il dire “almeno io…faccio la mia parte” è la dismisura tra l’enormità dell’evento, scatenamento di immense forze, irruzione dell’infinito dentro i limiti del mondo, e l’omino impettito nella folla, soddisfatto della propria sufficienza nel fare la sua parte . Parte resa inconsistente dall’esser venuto meno di una totalità cui articolarla, ma sostenuta dall’anima bella con la finzione che del disordine sia responsabile l’altro, gli altri, qualcun altro, e questo chiuda il discorso e dia la soluzione, senza ulteriore sforzo da parte propria.
Dove però è il rischio
Anche ciò che eccetera
luogo comune…capita anche a me. |
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