Serata al Basaglia [18’12”] (to)

Note:

All’assenza di senso rispondere per sottrazione di senso e non fornendo spiegazioni e “prese di coscienza” che suppliscano riempiendo il vuoto.

Di questa supplenza c’è un mercato fiorente, ed anzi è proprio nel fatto che una pletora di merci, materiali e immateriali, venga a colmare l’assenza di legame sociale, che si riassume il problema.

Quanto più le potenze della tecnica e del mercato riducono il tempo e l’impegno necessari alle attività umane, (industrializzazione dell’artigianato e dell’agricoltura, trasporti, comunicazione, attività domestiche, ecc.) tanto più l’individuo perde i legami sociali che si tessevano nei precedenti modi di vita, mentre il tempo di cui teoricamente disporrebbe maggiormente in parte viene riassorbito e reinvestito da quella stessa macchina produttiva che lo ha liberato, ma solo per accelerare i propri ritmi, in parte riempito con il consumo dei prodotti dell’industria del tempo libero e intrattenimento, e, per quel che resta, si presenta come tempo vuoto, privo di senso.

Dunque non si tratta di fare un prodotto di nicchia che vada a saturare questo vuoto residuale, rispondendo alla sua domanda di senso. Si tratta di portarlo al centro della scena per farne emergere:   – da un lato la dimensione collettiva del disagio (disagio per mancanza di collettività, d’altra parte, ed ultimo tratto comune, in quanto tocca ciascuno), – da un altro lato la dimensione di implicazione soggettiva per cui, pur essendo la questione sociale ed epocale, attraversa ciascuno singolarmente, e sta proprio a lui, singolarmente (ma non senza gli altri), cominciare a farne qualcosa, trasformare in risorsa collettiva quello che fino a quel punto era solitario disagio.

L’insistenza sulle nozioni di collettivo e comunità non deve essere fraintesa. Non stiamo proponendo un pacchetto di senso già fatto buono per chiudere quel vuoto che invece va preservato come unica e ultima risorsa.

Collettivo, per noi, è sempre “questo” come di volta in volta avviene, che siamo in due, in tre o in mille. Si naviga a vista.

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